mercoledì 26 settembre 2012
What a suck of life!
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I sento male, sento che tutto, fuori e dentro di me, sta collassando. Non è colpa dei miei genitori, che cercano di farmi pesare meno cose possibili, né del mio cane, a cui hanno diagnosticato il secondo tumore, non mortale fortunatamente, ma comunque pericoloso ç.ç La colpa in realtà è della mia impotenza, non posso fare niente per cambiare tutto questo se non affidarmi al destino. Ma dove potrà mai portarmi? Odio tutto questo, il mio tumulto interno è rispecchiato nell'ambiente che mi circonda e mi toglie il terreno da sotto i piedi, mozzandomi il respiro. Cosa ci posso fare io? Niente. Ho perso ogni mia certezza, ho paura del mio futuro, anche di domani e dopodomani, per non parlare di come superare i prossimi mesi senza avere crisi di nervi o decidere di chiudermi in camera mia per l'eternità ed escludere le persone dal mio mondo. E dopo, ammesso di passare la terza superiore indenne, cosa farò? Dubito che quarta e quinta siano più semplici e non voglio pensare alla più grande incognita della mia vita, ovvero il futuro nel mondo degli adulti, università e lavoro. Ovunque io chieda mi sento dire 'ma non ti preoccupare, ce l'hanno fatta tutti, ce la farai anche tu!' MA IO NON SONO TUTTI, SONO IO! E sono goffa, maldestra, distratta e tante belle cose che non serviranno al mio curriculum. Se non ci fossero i miei genitori probabilmente cercherei la via di fuga più semplice, il modo più veloce per arrendermi, ma non posso farlo, devo essere forte! Come cavolo faccio allora?!?!? Voglio trovare qualcuno che sappia cosa voglio, che possa aiutarmi ad andare avanti e a tirarmi su quando sono scoraggiata.. Sempre, voglio dire. Questa è una richiesta d'aiuto, salvatemi vi prego, fatemi rendere conto che sono forte e che posso farcela, non abbandonatemi!
domenica 23 settembre 2012
Am I wrong? Why?
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Fu in quel momento che compresi davvero quanto la mia condizione di solitaria mi avesse inglobata. Era una conclusione ovvia, a cui sarei dovuta arrivare da tempo. Non erano loro che non conoscevano la mia musica, ero io che non conoscevo la loro. Non erano loro che non avevano un briciolo di cultura, ero io che ne avevo troppa. Non erano loro a parlare una lingua diversa, lì la straniera ero io. Non c'era sedicenne che passasse le giornate chiusa in camera a leggere un libro dopo l'altro, a vivere tramite le cronache di qualcuno che ne anche esisteva, ad innamorarsi di un'identità fittizia.
Io ero diversa. E, in qualche modo, sbagliata.
Tutti loro passavano le giornate estive in piscina, e le nottate in discoteca. Facevano pigiama party, baciavano i loro partner, prestavano attenzione alla linea e in ogni momento libero uscivano in centro.
Io restavo alzata fino a tardi per non lasciare una storia senza un finale.
Loro facevano in modo di dimenticarsi come si fa a stare al mondo ingoiando un bicchiere dopo l'altro di ciò che non era acqua seppur sembrandolo.
Io sgraffignavo i giornali con i cruciverba a mio padre e giocavo a carte con mia nonna. Inventavo storie su storie, narravo di amore, amicizia, rivalità. E tutto questo era sbagliato.
Perché?
Avevo preferito continuare ad essere me stessa piuttosto che venire accettata da persone come loro, ma avevo fatto male i calcoli. Se da una parte avevo degli amici a cui volevo un bene infinito, dall'altra ero sola perché tutti questi amici si vergognavano di me, ne avevo la certezza. Perché io ero sbagliata. Non facevo altro che causare problemi a chiunque mi si avvicinasse, lamentarmi di qualsiasi cosa ed arrabbiarmi con chi non aveva colpe. In fondo, anch'io mi vergognavo di me stessa, anche se per altri motivi.
Ma, nonostante tutto, non volevo cambiare. Ciò che ero, quello per cui lottavo.. non potevo disfarmene così, non sarebbe stato giusto. Perciò continuavo a fare quel che mi riusciva meglio; leggevo, osservavo le vite altrui senza avere abbastanza coraggio da prendere parte alle loro storie, in attesa della MIA storia.. sempre che ce ne fosse una per le sfigate come me.
ShadowsReader;
Io ero diversa. E, in qualche modo, sbagliata.
Tutti loro passavano le giornate estive in piscina, e le nottate in discoteca. Facevano pigiama party, baciavano i loro partner, prestavano attenzione alla linea e in ogni momento libero uscivano in centro.
Io restavo alzata fino a tardi per non lasciare una storia senza un finale.
Loro facevano in modo di dimenticarsi come si fa a stare al mondo ingoiando un bicchiere dopo l'altro di ciò che non era acqua seppur sembrandolo.
Io sgraffignavo i giornali con i cruciverba a mio padre e giocavo a carte con mia nonna. Inventavo storie su storie, narravo di amore, amicizia, rivalità. E tutto questo era sbagliato.
Perché?
Avevo preferito continuare ad essere me stessa piuttosto che venire accettata da persone come loro, ma avevo fatto male i calcoli. Se da una parte avevo degli amici a cui volevo un bene infinito, dall'altra ero sola perché tutti questi amici si vergognavano di me, ne avevo la certezza. Perché io ero sbagliata. Non facevo altro che causare problemi a chiunque mi si avvicinasse, lamentarmi di qualsiasi cosa ed arrabbiarmi con chi non aveva colpe. In fondo, anch'io mi vergognavo di me stessa, anche se per altri motivi.
Ma, nonostante tutto, non volevo cambiare. Ciò che ero, quello per cui lottavo.. non potevo disfarmene così, non sarebbe stato giusto. Perciò continuavo a fare quel che mi riusciva meglio; leggevo, osservavo le vite altrui senza avere abbastanza coraggio da prendere parte alle loro storie, in attesa della MIA storia.. sempre che ce ne fosse una per le sfigate come me.
ShadowsReader;
giovedì 20 settembre 2012
Reflections.
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Ho freddo, e non perché indosso il pigiama estivo e sono coperta solo da un lenzuolo e da una copertina leggera. No, sento vuoto dentro, dove invece di esserci calore c'è solo pallida brina. In quest'ultimo periodo la scuola -appena iniziata- mi ha totalmente distrutto i nervi, ci ha fatto uno spezzatino. Orari assurdi, professori intolleranti che si mettono sulla difensiva prima ancora di conoscerci per paura che possiamo non rispettarli (tanto se non sono come si deve non lo facciamo lo stesso) e ci imboccano a forza di compiti da un giorno all'altro, credendoci chi delle macchine, chi degli esseri inferiori.
In questo periodo, peraltro appena iniziato, non ce la faccio a dire 'So I won't give up, no I won't break down' perché non sento nessuno che sta vegliando su di me (Someone's watching over me, Hilary Duff).. Mi sento uno straccio inutile ma che nessuno riesce a buttare o utilizzare. Mi sento ancora peggio di uno straccio ordinario. Ma non riesco nemmeno a prendere una decisione, combattere o arrendermi. Cerco solo di bloccare gli attacchi in attesa dei rinforzi, che forse non arriveranno mai. Questo è egoismo allo stato puro, è vero, ma io vorrei che un ragazzo si innamorasse di me, vorrei essere la prima scelta di qualcuno, vorrei non fare sempre la ruota di scorta solo perché non c'è nessun altro posto per me. Ma se da sola non ce la faccio, come cavolo faccio? Non c'è una via d'uscita da questa stupida vita? Anche una piccola piccola? Non voglio far soffrire nessuno, anche se questo significa che spesso devo soffrire io. Ma per quanto potrà durare quest'idea prima che venga distrutta come tutte le altre? Mi sento dannatamente male, voglio sotterrarmi e sparire dalla circolazione tanto non mancherò a più di due o tre persone che potranno sempre rimpiazzarmi come hanno fatto tutti. Non mi piace pensare alle persone che non riescono a superare un ostacolo particolarmente arduo, perché io sono così. Vorrei essere diversa, avere degli amici dalle elementari, essere acclamata, ammirata e invidiata dagli altri, avere una buona forza di volontà e i nervi ben saldi. Invece i miei pochi amici li conosco da due anni, e hanno già i loro di amici, sono ignorata -quando va bene- o presa in giro e mi arrendo di fronte alla più piccola difficoltà, per non parlre di quante volte sono scoppiata a piangere davanti a tutti, vergognandomi, ma ottenendo ciò che volevo. È davvero deprimente, l'unica cosa che so fare è piangere. Come posso diventare qualcuno? Come posso sperare di essere amata e di vivere felice? Sono proprio pazza ed esaurita ultimamente. Voglio vedere come sarò fra tre mesi, se sarò ancora in piedi o avrò gettato la spugna una volta per tutte. Ma in fondo, io lo so già, non voglio deludere mia mamma che ci tiene con tutto il cuore a vedermi fare quello che lei non ha potuto. Solo che la sua forza di volontà è leggermente 1838472882 volte più grande della mia, e non avrebbe problemi nella mia situazione. Lei non si arrenderebbe mai. Perché io sì?
Shadows Reader;
In questo periodo, peraltro appena iniziato, non ce la faccio a dire 'So I won't give up, no I won't break down' perché non sento nessuno che sta vegliando su di me (Someone's watching over me, Hilary Duff).. Mi sento uno straccio inutile ma che nessuno riesce a buttare o utilizzare. Mi sento ancora peggio di uno straccio ordinario. Ma non riesco nemmeno a prendere una decisione, combattere o arrendermi. Cerco solo di bloccare gli attacchi in attesa dei rinforzi, che forse non arriveranno mai. Questo è egoismo allo stato puro, è vero, ma io vorrei che un ragazzo si innamorasse di me, vorrei essere la prima scelta di qualcuno, vorrei non fare sempre la ruota di scorta solo perché non c'è nessun altro posto per me. Ma se da sola non ce la faccio, come cavolo faccio? Non c'è una via d'uscita da questa stupida vita? Anche una piccola piccola? Non voglio far soffrire nessuno, anche se questo significa che spesso devo soffrire io. Ma per quanto potrà durare quest'idea prima che venga distrutta come tutte le altre? Mi sento dannatamente male, voglio sotterrarmi e sparire dalla circolazione tanto non mancherò a più di due o tre persone che potranno sempre rimpiazzarmi come hanno fatto tutti. Non mi piace pensare alle persone che non riescono a superare un ostacolo particolarmente arduo, perché io sono così. Vorrei essere diversa, avere degli amici dalle elementari, essere acclamata, ammirata e invidiata dagli altri, avere una buona forza di volontà e i nervi ben saldi. Invece i miei pochi amici li conosco da due anni, e hanno già i loro di amici, sono ignorata -quando va bene- o presa in giro e mi arrendo di fronte alla più piccola difficoltà, per non parlre di quante volte sono scoppiata a piangere davanti a tutti, vergognandomi, ma ottenendo ciò che volevo. È davvero deprimente, l'unica cosa che so fare è piangere. Come posso diventare qualcuno? Come posso sperare di essere amata e di vivere felice? Sono proprio pazza ed esaurita ultimamente. Voglio vedere come sarò fra tre mesi, se sarò ancora in piedi o avrò gettato la spugna una volta per tutte. Ma in fondo, io lo so già, non voglio deludere mia mamma che ci tiene con tutto il cuore a vedermi fare quello che lei non ha potuto. Solo che la sua forza di volontà è leggermente 1838472882 volte più grande della mia, e non avrebbe problemi nella mia situazione. Lei non si arrenderebbe mai. Perché io sì?
Shadows Reader;
mercoledì 19 settembre 2012
I remember when..
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Mi torna in mente una decina di mesi fa, quando credevo di essere innamorata del ragazzo che piaceva alla mia migliore amica. Ero -sono- di una perfidia inaudita, di un'egoismo immenso e nonostante questo lei mi ha sempre voluto bene. (Dopo mi è passata per fortuna, anche se non è mai stato amore, solo illusioni e persuasioni. Quel maledetto ragazzo ha l'anima nascosta da un cuore di ghiaccio, è una cosa che io amo.. Anche se conoscendolo ho scoperto che lui non ha un'anima, è solo un guscio vuoto). Questa storia mi dette l'ispirazione di scrivere una storia, introspettiva su un ragazzo -che non assomiglia a quello vero, ma è il mio uomo perfetto- che si innamora di una pseudo-me, più bella all'esterno, uguale all'interno; quindi la protagonista si vede costretta a scegliere fra la passione per questo ragazzo e l'amicizia per la sua migliore amica. Ma quando la rileggo mi sembra perfetta per me, mi fa venire le lacrime agli occhi da quanto mi sembra che le emozioni descritte possano essere reali. È davvero strano, per essere qualcosa che io ho scritto, che mi piaccia, ma, mettendo da parte la modestia è così. Solo che la storia è dannatamente perfida e mi vergogno solo per averlo pensato, anche se la protagonista è piena di rimorso, non è abbastanza per scusarmi..
ShadowsReader;
ShadowsReader;
domenica 16 settembre 2012
Hold On
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Una delle cose che odio di più del mio carattere è la facilità con cui mi arrendo, senza neanche provare a combattere le mie difficoltà. Solo perché fino ad ora non ho mai incontrato ostacoli sulla mia strada non ho quel lato della personalità che, una volta fissato un obiettivo, mi impedisce di perderlo d'occhio. Lasciando da parte il fatto che non ho nemmeno dei veri obiettivi, ma solo piccoli sogni contrastanti, non so proprio come farli risplendere. Il fatto che mi senta di un'inutilità totale, unito al fatto che ogni cosa provi a fare si rivela un buco nell'acqua, mi fa passare la voglia di tentare ogni nuovo progetto. È triste, ma talmente reale che mi sembra di essere sempre stata così fredda e incostante, anche se so che da piccola ero decisamente migliore, con le cose che volevo ben nitide in testa, e lottavo per ottenerle. Forse per questo sono convinta che il mio lato combattivo sia solo assopito dentro di me, anche se, con l'inizio di questo nuovo anno e i miei propositi che cerco di non smarrire lungo la strada, mi sto ricredendo. È possibile che io sia davvero debole e inutile come sembro, e questo mi fa perdere ogni voglia di vivere per confermare quest'ipotesi e farmi compatire da chi mi circonda. Ma allora cosa devo fare? Se, per quanto mi impegni, non riesco a superare gli ostacoli che mi sormontano, cosa posso fare? È ingiusto che alla mia anima sia stata data una vita quando non lo meritava, davvero.
ShadowsReader;
ShadowsReader;
sabato 15 settembre 2012
The Awakening
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Una settimana. La scuola è iniziata da appena una settimana e già mi sembra di non aver mai vissuto le vacanze estive. Le vacanze estive dei miei sedici anni! Quelle più spensierate della mia vita, quelle che non torneranno mai.. quelle che ho passato distesa sul letto a guardare film e anime, o a giocare a Pokémon. Eppure non mi sento pentita per questo.. È ciò che mi sono sentita di fare, e l'ho fatto.
Ma il problema arriva proprio adesso che queste vacanze si sono dileguate ed io sono rimasta sola con la scuola. E pensare che a me la scuola piacerebbe, se non fosse per quella patina non trascurabile che lascia al suo passaggio, lo stress. Io odio la pressione e la competitività, perché ho i miei ritmi per fare le cose, se non sono totalmente convinta di qualcosa non riesco a farlo bene, ma solo sufficientemente, e neanche sempre.
Io ammiro.. No, forse invidio tantissimo le mie amiche che per quanto siano sotto stress fanno tutto quello che i professori si aspettano da loro, mentre io me la cavo solo per la mia estrema fortuna.. È deprimente, sapere di poter fare e non riuscire a farlo.
E non togliamo il fatto che non so perché sto facendo la terza Liceo Scientifico, considerando che non ho un vero sogno da inseguire ed acchiappare. È solo burocrazia, una formalità, 'roviniamoci l'adolescenza perché non abbiamo altro di abbastanza valido da fare, ma sì!'.. Se non fosse stato per questa scuola stressante non avrei l'autostima sotto i piedi, sarei solo insicura.
Vedo una sola luce nella mia vita. Emma. La mia dolcissima nipotina di appena tre mesi che ogni volta che mi vede mi accoglie con un super-sorriso , così da farmi prima sciogliere e poi toccare il cielo con una mano, altro che dito! Lei sì che è libera, tranquilla e meravigliosamente bella.. Sembra una piccola dea, o come la chiamo io, una Principessa. La amo alla follia, è così dolce! Lei è tutto ciò a cui riesco a pensare quando mi chiedo 'perché vivo?'
Spero di trovare presto delle risposte, così non si va affatto avanti..
ShadowsReader;
Ma il problema arriva proprio adesso che queste vacanze si sono dileguate ed io sono rimasta sola con la scuola. E pensare che a me la scuola piacerebbe, se non fosse per quella patina non trascurabile che lascia al suo passaggio, lo stress. Io odio la pressione e la competitività, perché ho i miei ritmi per fare le cose, se non sono totalmente convinta di qualcosa non riesco a farlo bene, ma solo sufficientemente, e neanche sempre.
Io ammiro.. No, forse invidio tantissimo le mie amiche che per quanto siano sotto stress fanno tutto quello che i professori si aspettano da loro, mentre io me la cavo solo per la mia estrema fortuna.. È deprimente, sapere di poter fare e non riuscire a farlo.
E non togliamo il fatto che non so perché sto facendo la terza Liceo Scientifico, considerando che non ho un vero sogno da inseguire ed acchiappare. È solo burocrazia, una formalità, 'roviniamoci l'adolescenza perché non abbiamo altro di abbastanza valido da fare, ma sì!'.. Se non fosse stato per questa scuola stressante non avrei l'autostima sotto i piedi, sarei solo insicura.
Vedo una sola luce nella mia vita. Emma. La mia dolcissima nipotina di appena tre mesi che ogni volta che mi vede mi accoglie con un super-sorriso , così da farmi prima sciogliere e poi toccare il cielo con una mano, altro che dito! Lei sì che è libera, tranquilla e meravigliosamente bella.. Sembra una piccola dea, o come la chiamo io, una Principessa. La amo alla follia, è così dolce! Lei è tutto ciò a cui riesco a pensare quando mi chiedo 'perché vivo?'
Spero di trovare presto delle risposte, così non si va affatto avanti..
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