venerdì 16 novembre 2012

I suck

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Ho tanta, tantissima voglia di piangere. Perché, poi? E' la cosa più normale del mondo essere fidanzati. E qual è il problema, se ad esserlo sono le mie più vecchie amiche?
Cosa c'è di sbagliato, se loro hanno due anni meno di me ma hanno comunque il ragazzo, hanno già dato il primo bacio?
Nulla, non c'è assolutamente nulla di sbagliato. E dov'è il problema, allora?
Beh, il problema è che io sono gelosa, non volontariamente, certo, ma non sono riuscita a sorridere quando ho visto quella foto. Non sono riuscita ad essere felice, non subito. Per un attimo, è difficilissimo ammetterlo, ed estremamente schifoso, ho voluto essere al posto suo. Al suo posto. Ho desiderato la mia felicità invece di quella di una delle persone a cui tengo di più.
E ci credo che loro si sono distaccate da me, anche io lo farei se potessi. Vorrei tanto, troppo, scappare da me stessa, anche se è impossibile.
Mi sento una persona veramente orribile, mi sento uno schifo, uno straccio, un rifiuto. E lo sono.
Solo perché ho la sindrome di Peter Pan, solo perché non voglio crescere, non significa che gli altri debbano essere come me.
Solo perché io sono brutta, e antipatica, e non catturerò mai l'attenzione di un singolo ragazzo su tutta la terra, non significa che anche chi mi sta vicino debba fare lo stesso. Che poi, non mi sono mai sentita così, solo con loro. Perché, perché, perché?
Eppure questa morsa allo stomaco non vuole andarsene, resta lì, a ricordarmi quanto sia brutta la gelosia, e l'invidia, sentimenti che non vorrei provare e che riconosco a fatica.
Certo, io ho tutto. Ho degli amici, una famiglia che mi ama, vado bene a scuola e rendo tutti quanti orgogliosi. Ma se dopo devo uccidere me stessa, se dopo devo odiarmi, che senso ha tutto questo? Se non mi basta avere tutto, perché non ho semplicemente niente? Me lo meriterei, visti i miei pensieri.
ShadowsReader;
domenica 14 ottobre 2012

It isn't possible

Posted in by Unknown | Edit
No, ok, mi stavi prendendo in giro, vero? Tu sei la massima fonte di ispirazione per le mie storie d'amore, sei il più dolce ragazzo che conosca e il fidanzato della mia migliore amica, quella ragazza che hai conquistato dopo cinque mesi passati in balìa della tua insicurezza, cercando il momento giusto per fare il primo passo. Dopo un anno che lei sapeva di te e due che tu ti eri innamorato, non puoi venirmi a dire che il tuo amore si sta indebolendo! No, no e no! Questo va contro la mia idea d'amore, questo non è possibile, questo è.. Reale.. Oh mio dio, no, no, non ci credo, mi stavi senza dubbio prendendo in giro come fai sempre vero?
No, sei maledettamente serio, come quella volta, quel 7 dicembre 2011 quando alle 23 passate mi hai detto che ti piaceva lei, dopo due mesi che vi prendevamo in giro credendo di essere solo stronzi e non di averci azzeccato in pieno.
Ti ricordi quando ancora non ti conoscevo, quando mi arrabbiavo se mi chiamavi per cognome, quando mi chiedevi ogni giorno di fare da intermediario fra te e lei, perché avevi paura della risposta? E quando, alla fine, dopo tanto pessimismo, vi siete baciati e tu ti sei trovato in mezzo al tuo sogno, quando poi hai smesso di parlarmi in chat perché non avevi più niente da dirmi, quando ogni volta che ti vedevo durante le vacanze eri così felice solo perché c'era lei, e tutt'ora sembri così felice se state insieme, che sia nella sala di un cinema o in mezzo a una classe?
MA TI SEI BEVUTO IL CERVELLO?!
Tu e lei siete la coppia più bella del mondo e gliel'hai promesso tu stesso che sareste stati insieme per l'eternità per quanto ti riguardava! Tu sei il mio amico dolce, il ragazzo di cui vorrei essere innamorata, non puoi essere stronzo quanto gli altri, tu sei diverso! .. Ti prego dimmelo ancora una volta, dimmi che sei innamorato di lei.. Dimmelo..
venerdì 5 ottobre 2012

I'm Mad!

Posted in by Unknown | Edit
È la cosa che odio più al mondo, quando sono arrabbiata scoppio a piangere. E sapere che la prof di matematica ce l'ha con me solo perché una volta non ho svolto tutti gli esercizi mi manda in bestia. Quella stupida non è neanche competente nella sua materia, come può sperare che abbia rispetto da me che sono più intelligente di lei? Io proprio non capisco, è solamente, non so, stupida. E io devo stare calma. Se c'è una cosa che mi manda davvero su tutte le furie è che lei può fare quel che cazzo gli pare mentre io devo sottostarle, anche se valgo molto di più. Odio le persone così, sono ipocrite e solo perché non hanno soddisfazioni dalla loro vita vengono a scassare a me. Ma chi cazzo ti credi di essere oh?!?
lunedì 1 ottobre 2012

I Have To Try.

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Lei era ancora piccola, ancora troppo giovane per arrendersi. Non sapeva nemmeno cosa volesse dire combattere, figuriamoci non averne la forza; in ogni caso, non aveva la possibilità di farlo, che era forse l'unico motivo per cui avrebbe voluto. Leggere e sentire storie tristi l'aveva convinta che lei facesse parte di quel mondo, ma in realtà non c'era niente che potesse davvero collocarla in qualche gruppo. Lei era nel centro di quel mondo e aveva intorno a sé infinite possibilità che poteva prendere, non aveva ancora scelto il suo cammino, anche se forse era giunto il momento. Non avrebbe potuto scegliere una strada debole o facile, perché lei non era fatta così, lei aveva dentro di sé la forza di combattere contro chi non aveva difficoltà ad essere in alto, e salire ancora più su. Lei, anche se spesso si sentiva sola, aveva una base solida da cui poter partire ed espandersi, lei era stata una bimba felice, e il suo dolore era solo provocato dalla sua testa, non aveva realmente forti riscontri all'esterno. Forse fino a quel momento aveva solo voluto provare dolore; ma se, al contrario, lei volesse essere forte e farsi strada, ci sarebbe riuscita? Lei sperava tanto di sì, ne aveva bisogno, non poteva neanche prendere in considerazione l'idea di fallire. Se si fosse messa in gioco, era sicura che avrebbe sfondato. Doveva solo essere abbastanza disperata da provarci.
Così i sensi di colpa che stava provando sarebbero stati capovolti in forza di volontà e desiderio di riscatto. Lei ce l'avrebbe fatta, anche se spesso si sentiva disperata, non doveva avere paura. Lei aveva tutte le carte in regola per avere successo, non avrebbe fallito.. Doveva solo convincersene.
mercoledì 26 settembre 2012

What a suck of life!

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I sento male, sento che tutto, fuori e dentro di me, sta collassando. Non è colpa dei miei genitori, che cercano di farmi pesare meno cose possibili, né del mio cane, a cui hanno diagnosticato il secondo tumore, non mortale fortunatamente, ma comunque pericoloso ç.ç La colpa in realtà è della mia impotenza, non posso fare niente per cambiare tutto questo se non affidarmi al destino. Ma dove potrà mai portarmi? Odio tutto questo, il mio tumulto interno è rispecchiato nell'ambiente che mi circonda e mi toglie il terreno da sotto i piedi, mozzandomi il respiro. Cosa ci posso fare io? Niente. Ho perso ogni mia certezza, ho paura del mio futuro, anche di domani e dopodomani, per non parlare di come superare i prossimi mesi senza avere crisi di nervi o decidere di chiudermi in camera mia per l'eternità ed escludere le persone dal mio mondo. E dopo, ammesso di passare la terza superiore indenne, cosa farò? Dubito che quarta e quinta siano più semplici e non voglio pensare alla più grande incognita della mia vita, ovvero il futuro nel mondo degli adulti, università e lavoro. Ovunque io chieda mi sento dire 'ma non ti preoccupare, ce l'hanno fatta tutti, ce la farai anche tu!' MA IO NON SONO TUTTI, SONO IO! E sono goffa, maldestra, distratta e tante belle cose che non serviranno al mio curriculum. Se non ci fossero i miei genitori probabilmente cercherei la via di fuga più semplice, il modo più veloce per arrendermi, ma non posso farlo, devo essere forte! Come cavolo faccio allora?!?!? Voglio trovare qualcuno che sappia cosa voglio, che possa aiutarmi ad andare avanti e a tirarmi su quando sono scoraggiata.. Sempre, voglio dire. Questa è una richiesta d'aiuto, salvatemi vi prego, fatemi rendere conto che sono forte e che posso farcela, non abbandonatemi!
domenica 23 settembre 2012

Am I wrong? Why?

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Fu in quel momento che compresi davvero quanto la mia condizione di solitaria mi avesse inglobata. Era una conclusione ovvia, a cui sarei dovuta arrivare da tempo. Non erano loro che non conoscevano la mia musica, ero io che non conoscevo la loro. Non erano loro che non avevano un briciolo di cultura, ero io che ne avevo troppa. Non erano loro a parlare una lingua diversa, lì la straniera ero io. Non c'era sedicenne che passasse le giornate chiusa in camera a leggere un libro dopo l'altro, a vivere tramite le cronache di qualcuno che ne anche esisteva, ad innamorarsi di un'identità fittizia.
Io ero diversa. E, in qualche modo, sbagliata.
Tutti loro passavano le giornate estive in piscina, e le nottate in discoteca. Facevano pigiama party, baciavano i loro partner, prestavano attenzione alla linea e in ogni momento libero uscivano in centro.
Io restavo alzata fino a tardi per non lasciare una storia senza un finale.
Loro facevano in modo di dimenticarsi come si fa a stare al mondo ingoiando un bicchiere dopo l'altro di ciò che non era acqua seppur sembrandolo.
Io sgraffignavo i giornali con i cruciverba a mio padre e giocavo a carte con mia nonna. Inventavo storie su storie, narravo di amore, amicizia, rivalità. E tutto questo era sbagliato.
Perché?
Avevo preferito continuare ad essere me stessa piuttosto che venire accettata da persone come loro, ma avevo fatto male i calcoli. Se da una parte avevo degli amici a cui volevo un bene infinito, dall'altra ero sola perché tutti questi amici si vergognavano di me, ne avevo la certezza. Perché io ero sbagliata. Non facevo altro che causare problemi a chiunque mi si avvicinasse, lamentarmi di qualsiasi cosa ed arrabbiarmi con chi non aveva colpe. In fondo, anch'io mi vergognavo di me stessa, anche se per altri motivi.
Ma, nonostante tutto, non volevo cambiare. Ciò che ero, quello per cui lottavo.. non potevo disfarmene così, non sarebbe stato giusto. Perciò continuavo a fare quel che mi riusciva meglio; leggevo, osservavo le vite altrui senza avere abbastanza coraggio da prendere parte alle loro storie, in attesa della MIA storia.. sempre che ce ne fosse una per le sfigate come me.

ShadowsReader;
giovedì 20 settembre 2012

Reflections.

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Ho freddo, e non perché indosso il pigiama estivo e sono coperta solo da un lenzuolo e da una copertina leggera. No, sento vuoto dentro, dove invece di esserci calore c'è solo pallida brina. In quest'ultimo periodo la scuola -appena iniziata- mi ha totalmente distrutto i nervi, ci ha fatto uno spezzatino. Orari assurdi, professori intolleranti che si mettono sulla difensiva prima ancora di conoscerci per paura che possiamo non rispettarli (tanto se non sono come si deve non lo facciamo lo stesso) e ci imboccano a forza di compiti da un giorno all'altro, credendoci chi delle macchine, chi degli esseri inferiori.
In questo periodo, peraltro appena iniziato, non ce la faccio a dire 'So I won't give up, no I won't break down' perché non sento nessuno che sta vegliando su di me (Someone's watching over me, Hilary Duff).. Mi sento uno straccio inutile ma che nessuno riesce a buttare o utilizzare. Mi sento ancora peggio di uno straccio ordinario. Ma non riesco nemmeno a prendere una decisione, combattere o arrendermi. Cerco solo di bloccare gli attacchi in attesa dei rinforzi, che forse non arriveranno mai. Questo è egoismo allo stato puro, è vero, ma io vorrei che un ragazzo si innamorasse di me, vorrei essere la prima scelta di qualcuno, vorrei non fare sempre la ruota di scorta solo perché non c'è nessun altro posto per me. Ma se da sola non ce la faccio, come cavolo faccio? Non c'è una via d'uscita da questa stupida vita? Anche una piccola piccola? Non voglio far soffrire nessuno, anche se questo significa che spesso devo soffrire io. Ma per quanto potrà durare quest'idea prima che venga distrutta come tutte le altre? Mi sento dannatamente male, voglio sotterrarmi e sparire dalla circolazione tanto non mancherò a più di due o tre persone che potranno sempre rimpiazzarmi come hanno fatto tutti. Non mi piace pensare alle persone che non riescono a superare un ostacolo particolarmente arduo, perché io sono così. Vorrei essere diversa, avere degli amici dalle elementari, essere acclamata, ammirata e invidiata dagli altri, avere una buona forza di volontà e i nervi ben saldi. Invece i miei pochi amici li conosco da due anni, e hanno già i loro di amici, sono ignorata -quando va bene- o presa in giro e mi arrendo di fronte alla più piccola difficoltà, per non parlre di quante volte sono scoppiata a piangere davanti a tutti, vergognandomi, ma ottenendo ciò che volevo. È davvero deprimente, l'unica cosa che so fare è piangere. Come posso diventare qualcuno? Come posso sperare di essere amata e di vivere felice? Sono proprio pazza ed esaurita ultimamente. Voglio vedere come sarò fra tre mesi, se sarò ancora in piedi o avrò gettato la spugna una volta per tutte. Ma in fondo, io lo so già, non voglio deludere mia mamma che ci tiene con tutto il cuore a vedermi fare quello che lei non ha potuto. Solo che la sua forza di volontà è leggermente 1838472882 volte più grande della mia, e non avrebbe problemi nella mia situazione. Lei non si arrenderebbe mai. Perché io sì?

Shadows Reader;